Mi viene in mente un po’ di tempo fa, un giorno in cui
parlavo d’amiche che arrivano o che se ne vanno.
Un periodo ricco e veloce, pieno di una nuova passione
scoperta per Nietzsche, dell’ansia pre-esame e dell’odore di tramezzini caldi
alle undici di mattina.
Il tempo passa e per ogni tempo c’è un tipo di malinconia
che ti ricorda che i tempi passati sono sempre più belli di quelli presenti. In
realtà non è così, affatto. Però questa sera la malinconia c’è, sempre di sera,
“l’imago della fatal quiete”.
Mi vengono in mente le viette del centro, quelle che
odiavo per una notte di primo sesso mai mandata giù. Non mio.
Odiate e nello stesso tempo così familiari, com’era
familiare quel banco o quei saccottini al cioccolato alle sette e quaranta del
mattino, buonissimi.
La storia racconta che generazioni hanno nel cuore la
piazza con la chiesa di Santa Barbara e racconta che in giugno fu scattata una
foto li, con il caldo e il sedere sui sampietrini. Più di una in realtà. Un
sorriso e un po’ d’ansia per pedagogia. L’illusione e la certezza dell’eternità
di quel momento, del meglio che sarebbe arrivato poi.
…che poi, invece,
è arrivato il peggio, quello che dicono TI RENDE FORTE: l’università “non era
come me l’aspettavo”, la mia storia “non era come me l’aspettavo”, l’amicizia
“non era come me l’aspettavo”.
Bang. Bang. Bang. Giù fino a quarantaquattro chili, giù,
giù infondo senza nemmeno riuscire a vederlo questo fondo. Puf, mai esistita.
Si, questa è la stessa storia della chiesa di Santa
Barbara, tadaan.
Puf. Un giorno apro bene gli occhi, allungo una mano e il
fondo riesco a toccarlo. Era Natale quel giorno.
Nel momento in cui superi da eroe un momento difficile,
ti ci senti davvero, un eroe. Cresci, è questo il motivo e la sicurezza
aumenta. Eppure quando il pensiero torna li, ti accorgi che la tua sicurezza
può anche andare a farsi fottere perché ti assale la paura che accada di nuovo.
Cribbio! E’ il tallone d’Achille di tutti gli eroi, questo. Che poi non
esistono eroi. Eroe è chi ama e chi nonostante abbia paura continua ad amare.
Amare tutto, dal cibo, ad un bel vestito, al tuo cane, alla tua famiglia, alle
canzoni, all’ amore. Fino allo spirito: “la linea verticale”, mi ricorderebbe
qualcuno.
Mi viene in mente che alla fine ci saranno altri odori
mattutini ed altre persone da lasciar stare o da riprendere. Altre canzoni ed
altri tempi malinconici. Poche cose vorrei rimanessero da me.
Con malinconia e
speranza.
..
RispondiEliminaL'ho riletto, con piacere.